2. Artrite Reumatoide (AR)
L’Artrite Reumatoide è una patologia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce principalmente le articolazioni. È caratterizzata da un’infiammazione articolare persistente che porta a danno cartilagineo, all’erosione ossea, alla disabilità e – infine – a complicazioni sistemiche che includono anomalie cardiovascolari e polmonari (Picerno, et al. 2015) (McInnes e Schett 2011).
L’insorgenza dell’AR avviene solitamente durante la mezza età, con un aumento dell’incidenza col progredire dell’età. La malattia può comunque essere diagnosticata anche in tarda adolescenza e nei giovani adulti (Rheumatoid Arthritis | NIAMS).
L’AR colpisce tra lo 0,2% e l’1,2% della popolazione mondiale a partire dai 16 anni di età circa (Gibofsky 2012) (Silman e Pearson 2002) (Helmick, et al. 2008) (Aletaha, et al. 2010) (Carmona, et al. 2010). Alcuni studi di prevalenza nei Paesi Bassi ed in Germania riportano dati leggermente più alti. L’incidenza riportata a livello mondiale è compresa in un range tra i 20 e i 50 soggetti/100.000.
La patologia si sviluppa più comunemente nelle donne al di sopra dei 40 anni (Carmona, et al. 2010) e la prevalenza tende ad essere considerevolmente più alta nelle donne che negli uomini.
Nonostante l’AR sia prevalentemente una patologia articolare, alcuni pazienti sviluppano sintomi extra-articolari quali una diffusa infiammazione a livello polmonare, del pericardio, della pleura, della sclera e possono anche andare incontro a lesioni nodulari in diverse parti del corpo, spesso in aree soggette a lesioni. Comunque, la maggior parte dei pazienti prova dolore, presenta infiammazione e gonfiore alle dita e ai polsi, con un'alta prevalenza di sintomi e invalidità che colpiscono le mani dopo 2 anni di malattia (Hoeksma, et al. 2010). Considerata la variabilità dei sintomi, i soggetti affetti da AR tendono ad individuare il dolore come il sintomo che causa loro le difficoltà maggiori (NCC-CC 2009). In molti casi i sintomi sono cronici e spesso durano per tutta la vita. Per alcuni soggetti i sintomi della patologia sono continuativi, mentre altri pazienti lamentano periodi con bassa attività di malattia intervallati da periodi con elevata attività di malattia (flares) (Rheumatoid Arthritis | NIAMS).
L’andamento dell’artrite reumatoide è variabile, ma i pazienti generalmente vanno incontro ad una lieve disabilità entro 2 anni dalla diagnosi e il 30% sviluppa una disabilità grave dopo 10 anni.
Molti pazienti che vanno incontro ad un esteso danno articolare necessitano di un intervento chirurgico quale il trapianto di ginocchio o di anca. Circa un terzo dei pazienti è costretto a smettere di lavorare entro i 2 anni dall’insorgenza della malattia, proprio a causa della sua progressione. La disabilità è meno probabile se l’AR viene diagnosticata precocemente e trattata con terapie efficaci (NCC-CC 2009).