In questo recentissimo articolo (1) si affronta il tema della transizione da psoriasi ad artrite psoriasica, focalizzandosi sui pazienti con psoriasi ed artralgie. Lo scopo del lavoro è quello di valutare il rischio di evoluzione verso una franca artrite psoriasica, caratterizzando al meglio i sintomi presenti in questo particolare gruppo di pazienti e infine valutando il pattern dell’eventuale artrite psoriasica al momento della diagnosi.
BACKGROUND e/o DISEGNO DELLO STUDIO
Recentemente l’EULAR (European Alliance of Association for Rheumatology) ha proposto una nomenclatura che rappresenti il continuum temporale della malattia psoriasica. Le diverse fasi comprendono: a) pazienti con psoriasi a maggior rischio di sviluppare l’artrite, come i soggetti con coinvolgimento ungueale b) uno stadio definito “subclinico”, nel quale i pazienti lamentano artralgie a carattere infiammatorio e le moderne metodiche di imaging possono dimostrare i primi segni della flogosi e c) lo stadio “clinico” ovvero la franca artropatia psoriasica evidenziabile all’esame obiettivo. Nel presente lavoro sono stati analizzati i dati di due coorti europee prospettiche di pazienti con psoriasi (215 pazienti dell’italiana RAPSODI e 169 della tedesca PACE). All’ingresso nelle coorti nessun paziente aveva una storia clinica di artrite o presentava franca sinovite all’esame obiettivo. I soggetti con PsA subclinica sono stati identificati in base alla sola presenza clinica di artralgie che sono poi state caratterizzate come infiammatorie, non infiammatorie o miste. Gli autori hanno quindi valutato l’insorgenza di artrite nel tempo su 384 pazienti con un follow-up medio di 33 (±20,9) mesi.
RISULTATI
Nei pazienti con artralgie (stadio sublicnico) la probabilità di sviluppare una artrite psoriasica franca è stata calcolata in 9,4% a 12 mesi e 22,7% a 36 mesi. Il tasso di incidenza è stato calcolato in 7,7 per 100 pazienti-anno (a fronte di un range da 0,3 a 3,7 ricavabile dai dati di registro), con una probabilità di sviluppare l’artrite incrementale nel tempo e chiaramente superiore nei pazienti con artralgie come evidenziato dalla figura 1.
Figura 1: Confronto della probabilità di sviluppo di artrite nell'artrite psoriasica subclinica rispetto all'artrite psoriasica senza artralgia nella coorte RAPSODI.
La valutazione del fenotipo clinco all’esordio conferma i dati di letteratura, con l’oligoartrite che si conferma la manifestazione clinica più frequente (figura 2).
IMPATTO NELLA PRATICA CLINICA
Lo studio identifica chiaramente i pazienti con psoriasi e artralgie come a maggior rischio di sviluppare l’artrite psoriasica in un periodo di tempo ragionevolmente breve, sottolineando l’importanza di un attento screening per ridurre il ritardo diagnostico in questi soggetti.
L’artrite periferica, e in particolare il pattern oligoarticolare, si conferma come il fenotipo clinico ampiamente prevalente all’esordio. Tale dato appare di particolare rilievo nella profilazione del paziente e nelle successive considerazioni sul percorso terapeutico da proporre.
COMMENTO
La scarsa specificità del dolore che noi clinici definiamo “infiammatorio” appare, a mio avviso, un importante punto sul quale riflettere. Tale dato, se vogliamo, completa la nota scarsa performance dei criteri che comunemente utilizziamo nella spondilite anchilosante per definire una lombalgia come infiammatoria, e quindi meritevole di approfondimento, quando applicati in artrite psoriasica.
L’elevata incidenza di franca artrite nei pazienti con psoriasi e dolore articolare di difficile collocazione clinica da un lato apre la porta a suggestivi scenari di diagnosi precoce e, in futuro, di prevenzione dell’artrite, dall’altro espone al rischio di un overtreatment di questi pazienti. A tal proposito ritengo che l’integrazione con le moderne metodiche di imaging possa aiutare a oggettivare il dato clinico e confortare le scelte terapeutiche.
BIBLIOGRAFIA