La prevalenza del coinvolgimento articolare nei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) è relativamente alta. Tuttavia, il ritardo diagnostico delle patologie extra-intestinali nelle IBD è ancora oggi causa di disabilità e peggioramento della qualità di vita. Grazie alla collaborazione multidisciplinare di gastroenterologi e reumatologi, in questo studio gli autori hanno elaborato un questionario composto da 14 semplici domande in grado di identificare, con elevata sensibilità, i pazienti con IBD meritevoli di approfondimento reumatologico per sospetta spondiloartrite assiale o periferica. Il questionario, che necessiterà di validazione esterna su coorti più ampie di pazienti, potrà essere utile per ridurre il ritardo diagnostico della patologia articolare nelle IBD e contribuire al miglioramento della qualità di vita in questi pazienti.
BACKGROUND, SCOPO E METODI
Circa un terzo dei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) presenta una o più manifestazioni extra-intestinali. Tra queste, il coinvolgimento articolare infiammatorio è il più frequente (15-40% dei casi) e può precedere o seguire la diagnosi di IBD. Lo spettro di artropatie IBD-associate è relativamente ampio: le forme di spondiloartrite (SpA) assiale (incluse, fra le altre, spondilite anchilosante e sacroileite) e periferica sono le principali per importanza clinica e per frequenza, mentre dattilite ed entesite rappresentano condizioni minori ma potenzialmente in grado di compromettere la qualità di vita del paziente. L’identificazione precoce del coinvolgimento articolare nelle IBD è un obiettivo importante, sia per le implicazioni terapeutiche legate alla scelta di farmaci efficaci contro entrambe le patologie, sia per la prevenzione dell’evoluzione deformante e disabilitante della patologia articolare stessa. Lo scopo dello studio in oggetto è quello di elaborare un questionario (IBd Identification of Spondyloarthritis Questionnaire, IBIS-Q), che sia allo stesso tempo semplice e accurato, in grado di selezionare quei pazienti IBD meritevoli di approfondimento reumatologico per sospetta artropatia assiale o periferica. Partendo da un pool di 38 domande, stilate in collaborazione con i colleghi reumatologi e neurologi, gli autori hanno somministrato il questionario a pazienti con diagnosi accertata di IBD, con lo scopo di identificare quali domande risultassero efficaci nello screening del coinvolgimento infiammatorio articolare. La valutazione dello specialista neurologo è stata ritenuta importante nell’identificazione dei pazienti con fibromialgia, diagnosi spesso presente nei pazienti con IBD e “confondente” rispetto alle forme organiche di malattia muscoloscheletrica. Il gold standard per la diagnosi della patologia articolare consisteva nella valutazione reumatologica, basata sulla clinica e su eventuali approfondimenti radiologici, secondo linee guida consolidate. Tale valutazione veniva eseguita per tutti i pazienti e in cieco rispetto all’esito del questionario IBIS-Q.
RISULTATI
Dei 210 pazienti reclutati, 181 hanno soddisfatto i criteri di inclusione e completato il questionario. La prevalenza globale di SpA (assiale o periferica) nei pazienti con IBD è risultata del 30% (56 pz), lievemente maggiore nella malattia di Crohn rispetto alla colite ulcerosa (33% vs 26%). Di questi 56 pazienti, 46 erano già seguiti dalla équipe gastro-reumatologica per una diagnosi di IBD+SpA, mentre per 10 (5,5%) è stata posta una nuova diagnosi a seguito della valutazione reumatologica eseguita nel corso dello studio. La forma di SpA più frequente è risultata la variante periferica, rispetto al 10% di diagnosi specifica di spondilite anchilosante. Riguardo il questionario IBIS-Q, 14 delle 38 domande iniziali sono risultate maggiormente associate alla diagnosi di SpA, con una buona capacità di esclusione dei pazienti con fibromialgia reumatica. Le 14 domande finali erano (Figura 1):
- Ha avuto dolore ai talloni?
- Ha mai avuto un dolore al rachide della durata di più di 3 mesi, non relato a trauma?
- Ha mai sviluppato gonfiore al polso, non relato a trauma?
- Si sveglia di notte con la necessità di camminare a causa del dolore al rachide?
- Alla mattina, la rigidità articolare del rachide dura più di 30 minuti?
- Ha mai avuto rigidità al collo della durata di alcune settimane/mesi?
- Ha mai avuto dolore a partenza dalla coscia, che si estende fino al ginocchio e non oltre?
- Le risulta difficile raccogliere oggetti da terra senza la necessità di piegare le ginocchia?
- Ha mai avuto gonfiore a un dito, con aspetto “a salsiccia” per alcuni giorni consecutivi?
- Le risulta difficile allacciare i lacci o le stringhe?
- Le risulta difficile abbottonare la camicia?
- Ha difficoltà a camminare a causa di dolore ai piedi?
- Ha mai avuto episodi di gonfiore e dolore alle mani?
- Ha mai avuto episodi di gonfiore e dolore ai piedi?
Figura 1
Mediante l’analisi della curva ROC (Figura 2), gli autori hanno selezionato un cut-off di 3 riposte positive in grado di identificare la SpA assiale o periferica IBD-associata con una sensibilità del 93% e specificità del 77%.
Figura 2
Infine, dato non meno importante specialmente in un’ottica pratica, la compilazione del questionario richiedeva mediamente non più di 5 minuti.
IMPATTO NELLA PRATICA CLINICA
Lo studio affronta un aspetto importante, talvolta sottovalutato, dell’inquadramento del paziente con malattia infiammatoria cronica intestinale. Tutti i pazienti con IBD, sia alla diagnosi che durante il follow-up, dovrebbero essere regolarmente “screenati” per la presenza di manifestazioni extra-intestinali. L’identificazione del paziente con possibile patologia infiammatoria articolare, quindi meritevole di approfondimento reumatologico, è di grande importanza ai fini di un’adeguata scelta terapeutica e per prevenire un decorso disabilitante di malattia. Alcune di queste, come l’oligoartrite periferica migrante, sono tipicamente associate all’attività di malattia e migliorano con il trattamento dell’infiammazione attiva; altre, come la spondilite anchilosante e la poliartrite periferica delle piccole articolazioni, hanno un decorso cronico che può portare a deformità e peggioramento della qualità di vita, se non trattate precocemente. La gestione multidisciplinare gastro-reumatologica di questi pazienti è fondamentale per garantire al paziente un buon outcome in entrambe le patologie. Nello studio presentato, la prevalenza di spondiloartrite assiale o periferica (circa un terzo dei pazienti) è risultata in linea con quella dei dati di letteratura attualmente disponibili. Il questionario finale elaborato dagli autori è composto da 14 semplici domande, impiega 5 minuti al massimo per la compilazione e ha un’ottima sensibilità diagnostica per la diagnosi di patologia articolare, assumendo un cut-off di 3 risposte positive. Per questi motivi l’IBIS-Q è assolutamente adeguato a essere somministrato durante la visita ambulatoriale, senza alcun dispendio temporale né per il medico né per il paziente e può essere di aiuto al gastroenterologo per identificare precocemente quei pazienti con IBD meritevoli di approfondimento reumatologico.
COMMENTO
Lo studio propone un nuovo questionario (IBIS-Q) per lo screening dei pazienti con IBD meritevoli di approfondimento reumatologico per sospetta spondiloartrite assiale o periferica. Il questionario, che necessita di validazione esterna su coorti più ampie di pazienti, potrà essere uno strumento diagnostico utile al gastroenterologo clinico per la diagnosi precoce delle artropatie IBD-associate, con conseguente miglioramento dell’outcome e della qualità di vita del paziente.